Pensare allo sport

Pubblicato su Sportivissimo, febbraio 2016

Lo sport non è, chiaramente, una pratica intellettuale, per cui scriverne o parlarne in termini culturali, storici, letterari è una cosa che non ha un senso evidente. A cosa serve sapere chi è Arnold Lunn per vincere una gara di sci o per divertirsi sulla neve? Agonisti o semplici sciatori non sono tenuti a questo, lo capisco. Capisco meno, però, che chi vive di sci, insegnandolo o affittando alloggi o passando seggiolini per la risalita, non sappia che Sir Arnold Lunn ha inventato la settimana bianca e l’Arlberg-Kandahar da cui origina la Coppa del Mondo. Senza quell’uomo non ci sarebbero i maestri di sci, gli albergatori, gli impiantisti. Possiamo ignorare, dicevo a un maestro di sci che non capiva il senso di insegnare la storia dello sci ai futuri maestri, chi ha inventato il nostro lavoro? Può esistere un prete che non sappia che Cristo è nato in una capanna a Betlemme? Quanti sono i professionisti dello sci che sanno che Lunn è nato a Madras in India?
Sono molti, tuttavia, quelli che pensano che sapere da dove veniamo non serva a nulla. Conoscere la storia del nostro sport ci è utile? Ci fa andare più forti? Essere più bravi? Ci fa vincere? Ci fa guadagnare di più?
Pongo, a questo punto, una domanda più semplice che tutte le intelligenze sensibili al concetto di utile evidente dovrebbero farsi: perché in tutte le nostre case la stanza più grande e in genere più curata e, presumibilmente, più bella, tanto che è la prima che mostriamo agli ospiti, è la sala, la sola stanza della casa che non assolve, come ci rivela il suo stesso nome (dal longobardo, semplicemente, “ampia stanza”), a nessuna esplicita funzione: non ci si dorme, non ci si fa da mangiare, non si compiono le necessarie funzioni fisiologiche, non ci si fa la ginnastica e nemmeno ci si sciolinano gli sci? Sto chiedendo ai cultori della funzione, ai sostenitori dell’utilitarismo più schietto, la ragione della loro contraddizione, dato che, c’è da scommetterci, una sala, ce l’hanno anche loro. Perché avere una sala, se in essa non si fa nulla? Per guardare la tv, non è una risposta: le sale esistono da ben prima che inventassero il celebre elettrodomestico. La risposta è un’altra: la sala è lo spazio dell’anima. Il posto dove vive il nostro spirito. Una casa senza sala è una caverna. La funzione della sala allora, pur meno evidente di quella della cucina, del bagno, della camera da letto è quella più importante, quella che da animali che mangiano, dormano, defecano, ci rende uomini.
L’esempio della sala è solo un modo per spiegare che le cose evidentemente utili non sono sempre quelle più importanti. Conoscere la storia dello sport, pensare allo sport in termini culturali è davvero essenziale. Non ci migliora tecnicamente e nemmeno ci fa andare più forti, ma ci fa essere. La differenza tra la slitta e lo sciatore, tra la corsa dell’animale e quella del maratoneta è tutta qui.

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