Sesso, droga e comunicazione
Pubblicato su Sportivissimo – Novembre 2006C’è ancora un mese di tempo affinché tutti gli Assessori allo Sport dei Comuni dove siamo distribuiti possano inviare i loro auguri a Sportivissimo che sta per compiere un anno di vita. Noi, nel frattempo, per capire cosa abbiamo finora fatto e dove potremmo migliorarci, abbiamo organizzato un convegno-incontro in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Cornedo sul tema “la notizia sportiva provinciale”. Ci saremo un po’ tutti noi di Sportivissimo e tutti quelli che vorranno partecipare per darci consigli, per ascoltare semplicemente le fatiche di scrivere di sport locale, per conoscere come si possa avere spazio per raccontare le proprie grandi e piccole imprese. Con noi ci sarà il presidente del Coni Provinciale, Umberto Nicolai e questo ci fa molto piacere. Insomma parleremo di sport e di notizie sportive e magari di notizie che possano avere anche una morale sportiva. Come quella, per esempio, sul caso “Iene e politici beccati alla prova del tampone”. Una non-notizia, secondo il professor Rodotà, che sulla Repubblica ha scritto un bellissimo articolo in punta di legge, razionale, rigoroso, perfetto ma, ahimè, sbagliato. Io che faccio fatica andare al cinema o a una cena con più di 8 persone per non sentirmi popolo, dopo averlo letto, mi sono sentito addirittura folla, addirittura massa. Del tipo, precisamente, in balia di “atteggiamenti emotivi e ipocriticamente moralistici”. Sì, proprio di quella folla lì, ipocrita e moralista, mi sono sentito, pensando a Pantani morto per doping e comunicazione, pensando all’impeachment di Bill Clinton per sesso e comunicazione; pensando allo sputtanamento universale di Lapo Elkann e di mille altre persone per qualsiasi cosa abbiano fatto e comunicazione. Mi sono sentito massa urlante che voleva i nomi e i cognomi dei politici tossici, perché se è vero che le Iene hanno usato l’inganno per beccarli, così funzionano da sempre gli autovelox; perché se è vero che l’uso personale non è punito, non lo è nemmeno quello del vino, ma se uno guida con due bicchieri di rosso in corpo ha finito per un bel po’ di guidare. “Dov’è lo scandalo?” chiede Rodotà, dov’è il reato? Ok, non ci sarà il reato, ma lo scandalo c’è ed è, signor Mr Privacy, tutto potentemente nella nostra lingua, l’italiano, nella sua logica e nel suo senso, nella sua assoluta e cristallina evidenza; in quell’italiano con cui, tra l’altro, si verbalizzano le leggi, compresa quella della Privacy, e cioè che questi signori che siedono nel nostro Parlamento al fine di rappresentarci, per arrivare lì, si sono presentati, ripeto, presentati come candidati. E ‘candidato’ è una parola sacra nella sacra democrazia e deriva da ‘candido’ che significava ‘bianco splendente’ ovvero ‘senza macchia’, ossia ‘puro’, insomma l’esatto contrario di ‘tossico’. In nome di questa autocertificazione essi hanno chiesto la nostra fiducia, ripeto, la nostra fiducia, per guidare il Paese, con lucidità e attenzione proprio come noi dobbiamo guidare la macchina. Se questo è moralismo, questa non è più la lingua italiana e io vivo tra i marziani con la bellissima Ségolène Royal che in quegli stessi giorni promuoveva “una sorveglianza popolare sul modo in cui i titolari di cariche pubbliche svolgono il loro mandato”. Un’idea ateniese, ha detto. Avrei voluto suggerirle:‘linguistica-sportiva!’ Si può giocare a pallone senza pallone, a basket senza canestro, a pallavolo compiendo rimbalzi, a sciare senza sci, a golf (dall’olandese kolf , ‘bastone’) senza mazza; a tennis (dal francese tenez, ‘prendete!’) senza che ci sia un tizio al di là della rete pronto a respingere; si può nuotare (dal latino volgare natare e rotare, ‘far girare’) senza far ruotare piedi e mani; si può fare il triathlon senza tre prove; il subacqueo (dal latino sub, ‘sotto’) senza immergersi almeno un paio di metri; si può essere candidati ed essere tossici? Se Rodotà volesse rispondere che questo è linguaggio e non realtà, ce solo da fare un po’ di paracadutismo con la stessa contraddizione verbale con cui quei politici si sono canditati, ovvero senza nulla che possa proteggere la caduta; chissà se quello che troveremo al suolo sarà solo linguaggio e non realtà?
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